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COP28, approvato all'unanimità l’accordo verso l'abbandono delle fonti fossili. Capasso: “Risultato importante”

“Nell’accordo dei 198 delegati alla Conferenza delle Nazioni Unite per la prima volta sono citati i combustibili fossili. Il catastrofismo che ha accompagnato la Cop28 di Dubai potrebbe essere fortemente esagerato perché la considerazione è nell’accordo raggiunto a fatica nonostante la difficile trattativa sul futuro dei combustibili fossili. Questi appuntamenti - afferma il Segretario Generale Michele Capasso - sono significativi per tracciare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell’economia e della società attraverso una vera conversione ecologica sulla quale gli Stati Uniti del Mondo insistono sin dal 1997 e su questo hanno insistito in questi giorni i vari rappresentanti degli Stati Uniti del Mondo nei vari tavoli di lavoro”.
Dopo due settimane di intensi negoziati collettivi sulla crisi climatica, i 198 Paesi partecipanti alla 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, hanno trovato l'intesa nell'avviare una “transizione dai combustibili fossili” al fine di raggiungere l'obiettivo di emissioni zero nel 2050. Una sorta di “percorso” equo, che però raccoglie gli accordi di Parigi: ovvero rafforzare l'azione sul clima per contenere l'aumento della temperatura e garantire di non superare il limite (precedentemente concordato) di un grado e mezzo della temperatura media rispetto ai livelli preindustriali. L'intesa raggiunta a Dubai, dunque, tiene conto proprio degli aspetti più rilevanti delle precedenti edizioni introducendo però una differenza: mette nero su bianco - per la prima volta - il necessario superamento delle “fonti fossili”.

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