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COP 16 - Conferenza mondiale sulla biodiversità

Una delegazione degli “Stati Uniti del Mondo” e della “Fondazione Mediterraneo” ha partecipato all’evento che ha riunito nel sudovest della Colombia delegati di 200 Governi e circa diecimila  rappresentanti di varie organizzazioni.
Quest'anno la COP16 si svolge a Cali, capitale del dipartimento della Valle del Cauca (Colombia), tra il 21 ottobre e il 1 novembre 2024.
Lo slogan “Pace con la Natura” è un invito alla riflessione per migliorare il rapporto che abbiamo con l’ambiente, per ripensare un modello economico che non dia priorità all’estrazione, allo sfruttamento eccessivo e all’inquinamento della natura.
“Questa conferenza mondiale sulla biodiversità - ha affermato il Segretario generale Michele Capasso - costituisce  una delle ultime occasioni per preservare l’inestimabile patrimonio culturale del pianeta e viene vissuta in un Paese e in una città dove le contraddizioni, in materia di rispetto del Creato, sono più evidenti. La Colombia è, infatti, uno scrigno ineguagliabile di biodiversità. Secondo i dati più aggiornati, il secondo Paese al mondo in rapporto alla sua estensione. L’unico del Continente dove esistono, in pratica, tutti gli ambienti naturali del Sudamerica: le Ande e l’Amazzonia, l’Atlantico e il Pacifico, il deserto, la savana e le grandi pianure, le isole caraibiche e i lunghi fiumi”.
Ma la Colombia è anche, e di gran lunga, il Paese più pericoloso al mondo per i difensori dell’ambiente: 73 omicidi nel 2023, il 40% di tutti quelli che avvengono nel pianeta. Sono coloro che lottano contro le miniere illegali, il narcotraffico, le monocolture, la deforestazione. Per la prima volta, il Sudamerica ospita un intervento mondiale sull’ambiente, in attesa della Conferenza sul clima del prossimo anno a Belém, in Brasile, e ciò avviene in una città simbolo della violenza colombiana. Proprio per questo, in Colombia, la “COP16” è vista come una grande occasione. Suscita speranze, delle quali si fanno portavoce sia la Chiesa che, più in generale, la società civile e i movimenti popolari. La Chiesa colombiana è presente in modo massiccio e partecipato alla Conferenza. Il programma prevede conferenze, forum, congressi, mostre e proiezioni di documentari, organizzati in particolare dall’Arcidiocesi di Cali, dalla Conferenza episcopale della Colombia, dal Consiglio episcopale dell’America Latina e dei Caraibi (Celam) e dalla Rete ecclesiale panamazzonica (Repam). Ma a Cali è presente anche una rappresentanza del Dicastero vaticano per il servizio allo Sviluppo umano integrale, oltre al nunzio apostolico, mons. Paolo Rudelli.

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