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“The end of the world? Crises, responsibilities, hopes”.

Una delegazione degli “Stati Uniti del Mondo” e della “Fondazione Mediterraneo”, guidata dal Segretario generale prof. Michele Capasso e dal prof. Massimo Pica Ciamarra ha partecipato all’evento svoltosi il 3 e 4 marzo in Vaticano.
In questa occasione Capasso e Pica Ciamarra hanno presentato il poster “Abbandonare l’antropocene, approdare nell’ecocene”.
Premi Nobel, planetologi, fisici, biologi, paleoantropologi, teologi, storici, si sono riuniti e hanno discusso nel Convegno internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, sul tema “The end of the world? Crises, responsibilities, hopes”.
Tra i temi sviluppati:

  1. La biologia, la planetologia, la fisica ci interrogano. La vita si può sviluppare solo nelle forme che conosciamo? O l’esplorazione planetaria potrà dirci qualcosa di nuovo ed allargare le nostre conoscenze ed il nostro concetto biologico di vita? Dall’infinitamente grande dell’universo, ai mattoni della fisica quantistica dell’infinitamente piccolo, in che modo cambia la visione del mondo e la posizione dell’umanità nel mondo stesso?
  2. Le scienze della Terra. Si parla di Antropocene, come di una nuova epoca geologica. La Terra è diventata più calda, e più inquinata. Cambiamenti legati alla crescita numerica della popolazione, all’industrializzazione e alla globalizzazione. Sono irreversibili? Minacciano la vita della stessa nostra famiglia umana? È un dibattito aperto.
  3. L’antropologia e la linguistica. Popoli e culture sul pianeta hanno in comune la capacità linguistica e di pensiero astratto. Non si potrebbe partire da qui, come specie umana, per fare un passo avanti e iniziare a parlare di spirito umano unico?
  4. Genetica e biologia molecolare. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, deve interagire con i diversi settori della conoscenza: giuridici, politici, religiosi. Verrà presentata in questo senso l’esperienza del Global Observatory for Genome Editing.
  5. Ambiti educativi. Un tema centrale riguarda l’educazione delle giovani generazioni. Parlare del futuro è importante, a patto di conoscere il passato e comprendere il presente, senza cedere alla rassegnazione o alla resistenza al cambiamento. È necessario un impegno congiunto per ispirare i giovani a pensare creativamente al loro futuro e per insegnare loro a sperare.
  6. Teologia e Scienze Umane. L’ecologia racconta che umanità e natura sono in connessione. L’azione divina, per i credenti, si sviluppa all’interno della dinamica delle relazioni umane e della storia. Dobbiamo ripensare la creazione come co-creazione. Dobbiamo pensare la nostra presenza nel mondo secondo il monoteismo cristiano trinitario, non secondo il monoteismo individualista che afferma il primato del mio Io a scapito degli altri. Solo insieme ci salviamo. Da soli affondiamo.

Il Segretario generale Capasso si è felicitato con Mons. Paglia per il valore degli interventi che oggi costituiscono un riferimento sostanziale.