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Samira Sabzian è stata impiccata

All'alba di questa mattina Samira Sabzian è stata impiccata. A nulla è valsa la mobilitazione internazionale promossa dagli “Stati Uniti del Mondo”, dalla rete “Kimiyya”, dall'ong “Iran Human Rights” e da altre organizzazioni internazionali.
Samira era stata una sposa bambina. Data in matrimonio quando aveva 15 anni, era stata vittima di violenza domestica. Nel 2013 l'avevano accusata di aver ucciso il marito e condannata alla pena capitale. Ha trascorso 10 anni nel braccio della morte senza vedere i suoi figli. Li ha incontrati ieri solo per dirgli addio.
Secondo fonti di Iran Human Rights, è stata giustiziata nel carcere di Qeezel Hesar a Karaj. La sua esecuzione era inizialmente prevista per mercoledì 13 dicembre, ma era stata rinviata di una settimana anche sull'onda della reazione da parte della società civile.
"Samira è stata vittima della pratica dei matrimoni precoci e abbiamo visto quanto ha sofferto in carcere per il fatto che le è stato negato l'accesso ai suoi figli", ha affermato il Segretario Generale Michele Capasso.

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Cordoglio per la scomparsa di Saeed Al Otaiba

Il Segretario Generale Michele Capasso, il Consiglio degli Ambasciatori, il Consiglio Direttivo con Pia Molinari e Jacopo Molinari, il Comitato Internazionale, i delegati delle sezioni autonome “Fondazione Mediterraneo”, “Accademia del Mediterraneo” e “Almamed” ed i responsabili delle sedi distaccate esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Saeed Al Otaiba, figlio di S.E. Dr. Mana Al Otaiba, Ambasciatore degli Stati Uniti del Mondo.
Il Segretario Generale Michele Capasso abbraccia il fraterno amico Mana in un momento di profondo dolore ma con la certezza che la memoria del figlio rafforzerà l’attività poetica e l’azione di pace del padre Mana.

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COP28, approvato all'unanimità l’accordo verso l'abbandono delle fonti fossili. Capasso: “Risultato importante”

“Nell’accordo dei 198 delegati alla Conferenza delle Nazioni Unite per la prima volta sono citati i combustibili fossili. Il catastrofismo che ha accompagnato la Cop28 di Dubai potrebbe essere fortemente esagerato perché la considerazione è nell’accordo raggiunto a fatica nonostante la difficile trattativa sul futuro dei combustibili fossili. Questi appuntamenti - afferma il Segretario Generale Michele Capasso - sono significativi per tracciare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell’economia e della società attraverso una vera conversione ecologica sulla quale gli Stati Uniti del Mondo insistono sin dal 1997 e su questo hanno insistito in questi giorni i vari rappresentanti degli Stati Uniti del Mondo nei vari tavoli di lavoro”.
Dopo due settimane di intensi negoziati collettivi sulla crisi climatica, i 198 Paesi partecipanti alla 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, hanno trovato l'intesa nell'avviare una “transizione dai combustibili fossili” al fine di raggiungere l'obiettivo di emissioni zero nel 2050. Una sorta di “percorso” equo, che però raccoglie gli accordi di Parigi: ovvero rafforzare l'azione sul clima per contenere l'aumento della temperatura e garantire di non superare il limite (precedentemente concordato) di un grado e mezzo della temperatura media rispetto ai livelli preindustriali. L'intesa raggiunta a Dubai, dunque, tiene conto proprio degli aspetti più rilevanti delle precedenti edizioni introducendo però una differenza: mette nero su bianco - per la prima volta - il necessario superamento delle “fonti fossili”.

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Gli Stati Uniti del Mondo sostengono la terza Marcia Mondiale per la Pace

Gli Stati Uniti del Mondo con la Fondazione Mediterraneo e la rete di donne per la pace “Kimiyya” sostengono la terza “Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza” che avrà luogo nel 2024 per denunciare la pericolosa situazione mondiale con conflitti crescenti, maggiori spese per gli armamenti mentre, allo stesso tempo, in vaste aree del pianeta molte popolazioni soffrono a causa della mancanza di cibo e acqua.
Gli obiettivi principali sono:

  • Continuare a creare la consapevolezza che solo attraverso la “pace” e la “nonviolenza” la specie umana aprirà il suo futuro.
  • Rendere visibili le diverse azioni positive che persone, collettività e popoli stanno sviluppando in numerosi luoghi in direzione dell’applicazione dei diritti umani, della non discriminazione, della collaborazione, della convivenza pacifica e della non aggressione.
  • Dare voce alle nuove generazioni che vogliono prendere il sopravvento e lasciare il segno, installando la cultura della nonviolenza nell’immaginario collettivo, nell’educazione, nella politica, nella società…

Nello stesso modo in cui in pochi anni è stata installata la coscienza ecologica.
I temi centrali da affrontare sono:

  • Il divieto di armi nucleari. Disarmo proporzionale e rinuncia degli Stati di usare la guerra per risolvere i conflitti o per appropriarsi delle risorse. “Siamo determinati ad evitare guerre per le generazioni future”.
  • La rifondazione delle Nazioni Unite, inclusa l’aggiunta al Consiglio per la sicurezza di un Consiglio di sicurezza ambientale ed un Consiglio di sicurezza socio-economico. “Nazioni Unite che vegliano su tutti i cittadini del pianeta”.
  • La creazione di condizioni per un pianeta integralmente sostenibile, che tenga conto del fatto che si tratta di uno spazio limitato di cui dobbiamo assolutamente occuparci. “La Terra è la casa di tutti “.
  • L’integrazione di regioni e aree con sistemi socioeconomici al fine di garantire benessere e risorse per tutti, con l’obiettivo di eliminare la fame nel mondo nei prossimi 10 anni. “Vogliamo eliminare la fame, nella storia umana”.

Gli Stati Uniti del Mondo dicono “No” a discriminazioni di qualsiasi tipo: sesso, età, razza, religione, economia, ecc. “Nessun essere umano al di sopra di un altro”. La nonviolenza come nuova cultura e nonviolenza attiva come metodologia di azione. ”La nonviolenza è la forza che trasforma il mondo”.

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L’associazione AIDDA Campania in visita agli Stati Uniti del Mondo ed al Museo della Pace

La presidente dell’associazione AIDDA Campania Carla Librera con alcune associate ha visitato la sede di Napoli degli Stati Uniti del Mondo con il Museo della Pace.
Per 8 ore, accompagnate dal Segretario Generale prof. Michele Capasso, le donne imprenditrici hanno visitato i principali percorsi emozionali di un luogo patrimonio dell’umanità. La visita si è conclusa con una cena tipica con prodotti speciali del Vesuvio.
Unanime l’apprezzamento delle partecipanti per un luogo definito straordinario.

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